La cessione del quinto dello stipendio o della pensione


Molte volte, l’unico strumento che permette a famiglie e a pensionati di accedere al credito è il prestito con la cessione del quinto dello stipendio o della pensione. Spesso però, a distanza di qualche tempo, può cambiare la situazione economica della famiglia e la cessione del quinto dello stipendio rende indisponibile una parte significativa del proprio reddito, che viene trasferita mensilmente alla banca o alla finanziaria creditrice, non consentendo di affrontare le esigenze basilari della famiglia (alimentazione, istruzione, cure sanitarie).
Grazie alle procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento possono essere ristrutturati anche i crediti per i prestiti garantiti dalla cessione del quinto dello stipendio o della pensione.

Ma andando nel dettaglio cosa si intende per cessione del quinto?
La cessione del quinto dello stipendio o pensione è una formula particolare di prestito personale a tasso fisso. Deve il suo nome al fatto che il debito contratto viene rimborsato attraverso una trattenuta in busta paga (o nella pensione) di un importo non superiore a un quinto dello stipendio mensile netto o della pensione. In pratica, il datore di lavoro o l’ente previdenziale trattiene la rata dallo stipendio o dalla pensione e la versa al finanziatore.

Per quali esigenze si può accendere un prestito con la cessione del quinto?
La cessione del quinto dello stipendio è una forma di credito non finalizzato. Non si è quindi tenuti a specificare come si spenderanno i soldi ricevuti.

Chi può richiedere la cessione del quinto?
Possono richiedere la cessione del quinto tutti i dipendenti sia pubblici sia privati con un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Chi ha un contratto a tempo determinato o a progetto può usufruire della cessione del quinto a patto che il debito venga estinto non oltre la scadenza del contratto di lavoro.

Anche i pensionati possono richiedere la cessione del quinto dello stipendio, purché la loro età non superi i 90 anni al momento della scadenza del finanziamento (spesso le società limitano a 85 anni) e percepiscano una pensione con un importo minimo (quello stabilito annualmente per legge) al netto della quota cedibile.

Quale durata può avere il prestito con cessione del quinto?
La somma massima del prestito viene stabilita sulla base dell’importo dello stipendio o della pensione. La durata del rimborso va da un minimo di 2 a un massimo di 10 anni.
Il finanziamento è rinnovabile se è stato rimborsato almeno il 40% del debito o se si vuole rinnovare un’operazione di durata, pari o inferiore a 5 anni, con una di 10 anni.
E’ possibile superare il limite del quinto dello stipendio o della pensione?
I dipendenti possono cedere un ulteriore quinto dello stipendio, con un diverso contratto, la “delega di pagamento”. Il datore di lavoro è tenuto ad aderire alla cessione del quinto, mentre è libero di aderire o meno alla delegazione di pagamento.
I pensionati possono richiedere la cessione di un solo quinto, perché sulla pensione può essere operata una sola trattenuta, il cui valore non può superare il quinto della somma mensile percepita.

Qual è il costo del prestito?
Il costo di questo finanziamento dipende dalla somma erogata, dall’andamento dei tassi di interesse, dalle spese per il pagamento delle rate e soprattutto dalle spese assicurative. Con la cessione del quinto, è infatti obbligatorio stipulare un’assicurazione che copra i rischi di licenziamento, morte del lavoratore, infortunio, fallimento del datore di lavoro.
Attenzione, perché il costo dei prestiti garantiti dalla cessione del quinto è molto alto. Per valutare il costo complessivo del finanziamento è necessario valutare il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale).

Quale documentazione è necessaria per richiedere il prestito?
Al momento della richiesta bisogna presentare, oltre alla documentazione anagrafica e personale, anche le certificazioni necessarie all’inquadramento della posizione lavorativa e reddituale del richiedente. Per i prestiti a dipendenti privati e pubblici sono richiesti: l’ultima busta paga, il “certificato di stipendio” contenente la data di assunzione, la retribuzione annua e mensile, l’importo relativo al TFR sin lì maturato ed eventuali trattenute già presenti in busta paga. Per i pensionati è invece sufficiente il cedolino della pensione.
Il lavoratore dipendente deve firmare una delega che autorizzi il datore di lavoro a pagare mensilmente la rata del prestito tramite trattenuta dallo stipendio. La banca o la finanziaria provvedono invece arichiedere direttamente il benestare del datore di lavoro che si impegna così al versamento puntuale delle rate.

Sono richieste garanzie diverse dalla cessione del quinto dello stipendio o della pensione?
Non sono richieste garanzie particolari, perché il finanziamento è garantito oltre che dallo stipendio o dalla pensione, dal TFR maturato e dalle coperture assicurative.
Per legge, per tutta la durata del rimborso, i dipendenti non possono chiedere anticipi sul TFR.

Si può recedere dal prestito e rimborsare anticipatamente?
In ogni momento il consumatore può rimborsare anticipatamente il prestito. In questo caso è tenuto a corrispondere solo le spese maturate fino alla richiesta di estinzione anticipata. Il finanziatore se ha percepito alcune voci di costo, quali le commissioni di intermediazione e i costi assicurativi, è tenuto a restituirli in ragione della effettiva durata del prestito.
La cessione del quinto è un impegno economico importante da sostenere nel tempo, risulta quindi necessario valutare accuratamente la possibilità di accedere a tale finanziamento.

Se la tua cessione del quinto non ti consente di arrivare a fine mese, i consulenti del debito MC, ti aiuteranno in maniera competente e professionale, a prevenire o a gestire la situazione di sovraindebitamento, indirizzandoti, se sarà il caso, verso la procedura di risoluzione della crisi che meglio risponde alle tue esigenze.

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