È attualmente in corso un trilogo tra Commissione, Consiglio e Parlamento europeo su una proposta di regolamento relativa all’utilizzo delle Nuove Tecniche Genomiche (NGT) in agricoltura e nella produzione alimentare. Questa proposta si inserisce all’interno del Green Deal europeo e della strategia “Dal produttore al consumatore”, con l’obiettivo dichiarato di contribuire alla transizione verso un sistema alimentare più sostenibile.
Le criticità della proposta
La proposta potrebbe escludere tracciabilità, etichettatura e valutazione del rischio per prodotti NGT di categoria 1, annullando decenni di norme ottenute con l'impegno delle associazioni dei consumatori. Ciò solleva timori per la trasparenza e la tutela dei cittadini, oltre a porre a rischio la competitività del settore agricolo italiano, minacciato dalla concorrenza delle multinazionali già titolari di brevetti NGT.
Cosa sono le NGT
Le NGT includono tecniche che:
modificano il genoma senza introdurre materiale genetico esterno (mutagenesi mirata);
inseriscono geni da organismi compatibili (cisgenesi e intragenesi);
le piante ottenute si distinguono in:
categoria 1: simili a varietà naturali o convenzionali, escluse dalle normative OGM;
categoria 2: con modifiche complesse, soggette a valutazione del rischio OGM.
Posizione della società civile
ONG, associazioni ambientaliste e dei consumatori chiedono che anche le piante NGT rientrino nelle normative OGM esistenti, con tracciabilità, etichettatura e responsabilità del produttore. Si promuove l'uso di etichette fisiche sui prodotti NGT.
Ruolo del Movimento Consumatori
MC partecipa a un panel con altre associazioni che ha elaborato un Position paper(vedi Comunicato stampa) e i cui obiettivi sono:
influenzare i parlamentari coinvolti;
mobilitare aziende agricole e distribuzione;
difendere emendamenti su etichettatura (AM 264) e divieto di brevettazione (AM 167 e 69);
organizzare campagne di sensibilizzazione (già avvenute a Roma e Parma).
Il dibattito sulle NGT rappresenta una sfida per la sicurezza alimentare, la trasparenza e la sovranità alimentare europea.