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Movimento Consumatori ha sollecitato il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti a intervenire con urgenza sulle tardive campagne di richiamo dei veicoli dotati di airbag difettosi Takata, adottando ogni provvedimento necessario per garantire la sicurezza stradale e l’incolumità di conducenti e passeggeri.
Il rischio connesso agli airbag Takata, noto da oltre un decennio, è particolarmente grave: con il tempo le sostanze chimiche contenute nell’airbag possono deteriorarsi, provocando in caso di incidente gravi lesioni o persino la morte. Le dimensioni del problema emergono dalle imponenti campagne di richiamo avviate negli Stati Uniti per 67 milioni di veicoli e in Francia dove quest’estate il Ministero dei trasporti ha ordinato il richiamo di 2,5 milioni automobili, disponendone lo stop drive di circa 1,7 milioni.
In Italia, invece, non è stata resa pubblica alcuna iniziativa da parte delle autorità per informare i proprietari dei rischi né per ordinare ai produttori rapide ed efficaci campagne di richiamo. Le campagne avviate restano volontarie, non coordinate dal Ministero e spesso tardive e inadeguate, come evidenziato dal tribunale e dalla Corte d’appello di Torino nelle azioni collettive per i veicoli C3 e DS3. Nonostante il 17 luglio scorso MC abbia già richiesto un intervento immediato, ad oggi il Ministero non ha adottato alcun provvedimento né fornito informazioni aggiornate a tutela degli automobilisti coinvolti.
Negli Stati Uniti sono stati registrati finora 29 decessi e almeno 400 feriti; in Europa si contano 18 decessi, l’ultimo caso risale allo scorso 11 giugno 2025 a Reims in Francia. In Italia si sono verificati due episodi mortali che hanno coinvolto giovani donne: a maggio 2024 in Calabria e nei primi mesi del 2025 ad Acerra.
“In assenza di ogni intervento da parte delle autorità di vigilanza - rileva Paolo Fiorio, coordinatore del servizio legale MC - l’associazione ha dovuto prima avviare l’azione di classe contro Citroen per la campagna di richiamo delle C3 e DS3 e nelle scorse settimane ha presentato un’azione rappresentativa per i veicoli Opel contro le società del gruppo Stellantis (Opel e Groupe PSA) oggetto di una massiccia, tardiva e inadeguata campagna di richiamo. Mentre per le C3-DS3 è stato, prudentemente imposto lo stop drive, per i veicoli Opel non è stata data alcuna indicazione di cessarne l’uso, nonostante si tratti di modelli in alcuni casi più vecchi, immatricolati nelle stesse aree e dotati di airbag Takata difettosi che possono provocare lesioni o morte”.
MC ha chiesto che il tribunale ordini lo stop drive, fissi un termine per il completamento delle sostituzioni, assicuri la disponibilità di veicoli sostitutivi e imponga un’adeguata campagna di comunicazione. L’udienza per i provvedimenti d’urgenza è fissata il prossimo 2 ottobre.
“L’associazione – afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale MC - ritiene necessario un immediato intervento da parte del Ministero dei trasporti per assicurare che i produttori concludano il richiamo di tutti i veicoli circolanti con airbag Takata difettosi entro un termine concordato; MC chiede di disporre che le campagne di richiamo informino in maniera accurata i consumatori del pericolo di morte e lesioni, di ordinare lo stop drive dei veicoli a rischio e di assicurare ai proprietari un mezzo alternativo fino alla sostituzione dell’airbag. La sicurezza dei cittadini non può essere lasciata alla sola iniziativa delle associazioni e alle decisioni dei tribunali nelle class action e nelle azioni rappresentative”.
⇒ La lettera inviata da MC al Ministero dei trasporti
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