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È dal 2008, a partire dalle prime campagne di richiamo negli USA, che è noto a livello mondiale che gli airbag Takata siano pericolosi. Invece di gonfiarsi correttamente, possono esplodere, spargendo schegge di metallo ad alta velocità, provocando gravi ferite o morte.
Per quale motivo, fino almeno al 2019, sono state vendute auto dotate di airbag Takata? Perché in Italia la campagna di richiamo "Takata stop drive" è partita solo nel 2024?
Si consideri che gli airbag sono contenitori metallici, alloggiati nel volante sul lato del conducente e, a seconda del tipo di veicolo, in altre posizioni sia nell'area del conducente sia del passeggero, incluso il cruscotto lato passeggero, e contengono all’interno un propellente chimico esplosivo.
In un gonfiatore di airbag che funzioni correttamente, il propellente chimico inizia a bruciare dopo l'attivazione attraverso una scintilla elettrica generata dai sensori del veicolo che rilevano una collisione. Quando funziona correttamente, il propellente chimico brucia in modo rapido e controllato, emettendo rapidamente un gas tramite le prese d'aria nel contenitore, gonfiando l'airbag per proteggere l'occupante del veicolo.
Nei gonfiatori Takata è emerso che il composto chimico, il Nitrato di Ammonio Stabilizzato in Fase ("PSAN") aveva la tendenza di degradarsi nel tempo quando esposto ad alta umidità e a cicli termici ad alte temperature. Takata è stato l'unico grande produttore di gonfiatori per airbag ad aver utilizzato il PSAN come propellente chimico.
La storia delle esplosioni dei gonfiatori Takata risale a maggio 2004. Se nei primi tempi si riteneva che le cause delle prime esplosioni fossero il risultato di problemi di produzione, con il tempo e con la successione di esplosioni, si è arrivati alla certezza che la causa, pur collegata a condizioni ambientali, fosse quella del propellente utilizzato.
L'11 novembre 2008, Honda ha avviato la prima azione di richiamo per affrontare le esplosioni degli airbag lato conducente. Sono poi partite numerose altre case automobilistiche.
Come risulta dalle relazioni dell’autorità sulla sicurezza stradale nazionale del Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti (“NHTSA”), i richiami degli airbag difettosi Takata hanno rappresentato nella storia americana la più grande operazione di richiamo di veicoli che ha coinvolto le principali case automobilistiche.
Fino al 2017, negli Stati Uniti sono decedute a causa dell’airbag Takata 13 persone e centinaia sono rimaste ferite. La NHTSA ha ordinato ai produttori di veicoli di sostituire tutti gli airbag difettosi e anche negli USA le riparazioni sono avvenute a rilento.
È successivamente emerso che nel mondo sono stati richiamati 67 milioni di veicoli prodotti da 34 marchi di automobili. Nel frattempo, nel 2017, la società produttrice degli airbag è fallita.
Oggi gli automobilisti italiani stanno ancora circolando su veicoli che montano airbag Takata? Quando saranno completamente sostituiti?
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