Airbag Takata. Corte d'Appello conferma ammissibilità class action

È possibile aderire alla class action fino al 10 settembre. Movimento Consumatori chiede lo stop drive della analoga campagna di richiamo Opel

La Corte d’Appello di Torino ha respinto il reclamo di Citroën, Stellantis e Groupe PSA Italia contro l’ordinanza del tribunale di Torino che ad aprile ha dato il via alla class action di Movimento Consumatori e di altre associazioni per il risarcimento dei danni derivanti dall’installazione dei pericolosi airbag Takata sulle Citroen C3 e DS3 e al conseguente divieto di utilizzare i veicoli.

Nel maggio 2024, oltre 170.000 proprietari di C3 e DS3, prodotte dal 2009 al 2019, hanno ricevuto da Stellantis lo “stop drive”, l’ordine di interrompere immediatamente la guida dei veicoli, fino alla sostituzione dell’airbag difettoso, prodotto dalla società giapponese Takata.

L’airbag contiene infatti sostanze chimiche che - come avvenuto in occasione di numerosi incidenti mortali occorsi in tutto il mondo e anche in Italia – in caso di attivazione del dispositivo possono determinarne la rottura e provocare la morte o gravi lesioni di conducenti e passeggeri, a causa della proiezione di frammenti metallici, con un effetto assimilabile all’esplosione di una bomba.

“La Corte d’Appello di Torino - afferma Paolo Fiorio, che ha assistito l’associazione nell’azione di classe - ha riconosciuto che la pericolosità dell’airbag era nota almeno dal 2019-2020. Secondo il tribunale di Torino, pronunciatosi in un recente provvedimento inibitorio, la pericolosità degli airbag doveva essere conosciuta fin dal 2016 a seguito delle campagne di richiamo di milioni di veicoli negli Stati Uniti. In ogni caso è chiaro che la campagna sia stata tardiva”.

Nella “classe” dei danneggiati, secondo la Corte, rientrano tutti i proprietari delle C3 e DS3 prodotte tra il 2009 e il 2019 che, a causa della sospensione e dell’uso delle auto, hanno subito un danno derivante dall’“immissione di un prodotto pericoloso” e dall’“avvio di una campagna di richiamo tardiva e inadeguata”. Tutti i danneggiati possono aderire all’azione di classe fino al prossimo 10 settembre.

“Auspichiamo che le società del gruppo Stellantis vengano condannate al risarcimento dei danni subiti dai consumatori - osserva Alessandro Mostaccio, segretario generale di MC - dobbiamo però rilevare che è attualmente in corso un’altra campagna di richiamo degli airbag Takata installati su diversi veicoli Opel (sempre del gruppo Stellantis) per i quali è stato comunicato identico pericolo di morte e lesioni per il medesimo difetto dell’airbag. Per questa campagna però inspiegabilmente non è stato disposto lo stop drive; MC ha diffidato PSA a disporlo per tutti i veicoli interessati e in assenza di adeguate e rapide risposte e iniziative dovrà ricorrere in via d’urgenza al tribunale affinché ordini lo stop drive".


Movimento Consumatori assiste coloro che vogliano aderire alla class action Citroen. Per informazioni scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  o chiamare il numero unico nazionale 06 94807041.

 

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