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Cosa sono i cookie?
Si tratta di strumenti mediante i quali l’utente di internet acconsente alla cessione di proprie informazioni durante la navigazione online: tra le informazioni analizzate, accanto a quelle espressamente richieste agli utenti, vi sono quelle ricavabili dalla sua navigazione online (ricerche effettuate, siti più visitati ecc.), dall’utilizzo di app o di particolari strumenti di pagamento.
Possono distinguersi tre diverse tipologie di cookie:
1) i “cookie tecnici”, cioè quelli utilizzati dal fornitore di un servizio digitale nei limiti strettamente necessari alla fornitura del servizio (ad esempio la geolocalizzazione nel caso di Google maps).
In questa categoria rientrano:
2) I “cookie di profilazione”, miranti a creare, appunto, un profilo dell’utente digitale in modo da personalizzare i servizi resi e, solitamente, l’offerta commerciale (si parla infatti di pubblicità personalizzata);
3) i “cookie di terze parti”, particolare categoria di cookie di profilazione, i quali sono applicati da un sito web diverso da quello che l’utente sta visitando. In questo caso, dunque, ad ottenere ed utilizzare i dati non è (quanto meno non solamente) il sito visitato, ma terzi soggetti che dal sito traggono informazioni utili per la loro attività; si tratta principalmente imprese con finalità di marketing.
I prevalenti (anche se non gli unici) beneficiari dei cookie di profilazione sono le società commerciali, le quali sfruttano i dati ottenuti per identificare i gusti principali e la propensione all’acquisto dei consumatori.
È necessario il consenso dell’utente per il trattamento dei dati attraverso i cookie?
Secondo la normativa applicabile –il cui principale punto di riferimento è il noto GDPR (Regolamento in materia di protezione dei dati personali dell’Unione Europea n. 679/2016)- il trattamento automatizzato dei dati (come nel caso dei cookie) è legittimo se fondato sul consenso espresso del soggetto interessato.
Come deve essere espresso il consenso dell’utente?
Il consenso – che può essere “espresso” anche con un click – deve essere:
Il consenso libero, informato, specifico e inequivocabile impone alcune regole che devono essere rispettate su tutti i siti internet:
Quali sono le modalità più frequenti con le quali viene richiesto in maniera poco trasparente il consenso ai cookie?
Come vi sarà capitato di notare, la richiesta del consenso ai cookie al momento dell’accesso ad una pagina web utilizza spesso tecniche che Movimento Consumatori reputa di indebita pressione – si pensi ai casi in cui il banner in cui è contenuta la richiesta “insegue” il cursore (la freccia dei movimenti del mouse, per intenderci) nella navigazione all’interno del sito, di fatto rendendola estremamente difficoltosa (vedi sito Ryanair) – o modalità subdole di presentazione delle opzioni di scelta, come nel caso in cui occulti esteticamente l’opzione di rifiuto (ad esempio nel caso di Italo) oppure presenti solamente l’opzione “accetto”, imponendo al consumatore che voglia rifiutare di entrare in pagine diverse per disattivare i cookie pre flaggati (come nel caso di Dazn).
È possibile revocare il consenso dato in precedenza?
L’interessato deve avere la possibilità di revocare il consenso con la stessa facilità con cui lo ha dato. Nel caso dei cookie, pertanto, il gestore del sito deve consentire all’utente di revocare il consenso precedentemente prestato mediante un semplice click su un tasto digitale.
Per comprendere quali cookie vengono installati sul tuo computer e in quale fase della navigazione, ti consigliamo di cercare nelle impostazioni del tuo browser le informazioni su privacy e sicurezza. Troverai l’elenco completo dei cookie e le istruzioni per la rimozione.