Registro opposizioni anche per cellulari. MC: passo avanti ma rivedere raccolta consenso

Il tempo delle telefonate insistenti, fatte a qualsiasi ora del giorno, a fini promozionali da operatori o da voci metalliche registrate, è forse giunto al capolinea.

Il Garante della privacy ha infatti espresso parere favorevole allo schema di regolamento che riforma il Registro Pubblico delle Opposizioni (RPO) un servizio gratuito, fornito dal ministero dello Sviluppo economico, che dal 2010 consente agli utenti presenti nei vecchi elenchi telefonici pubblici (in sostanza, le linee fisse), di impedire agli operatori di telemarketing  l'uso del loro numero dopo 15 giorni dall’iscrizione volontaria nel registro.   

Finalmente, dopo un tira e molla durato quattro anni - tanto è il tempo trascorso dall’approvazione della legge di riforma n. 5 del gennaio 2018 - forse già dal prossimo febbraio, anche i consumatori intestatari dei 78 milioni di SIM attive potranno iscriversi nel RPO e, insieme ai titolari di utenze telefoniche fisse, potranno azzerare totalmente il consenso in precedenza prestato, inibendo le chiamate pubblicitarie, anche se effettuate non da un operatore di call center “umano”, ma da software programmati per generare chiamate automatiche e preregistrate (robotcall).

“Sicuramente si tratta di una riforma che potenzia uno strumento di tutela dei servizi di telefonia come il Registro Pubblico delle Opposizioni – affermano Paolo Fiorio e Corrado Pinna del Servizio legale MC – ma che lascia l’amaro in bocca per la tardività del provvedimento che, se emanato prima, avrebbe probabilmente risparmiato a migliaia di utenti gli effetti dannosi di una pratica commerciale scorretta, invasiva e intollerabile, soprattutto per i soggetti più vulnerabili (basti pensare alle multe milionarie recentemente inflitte dal Garante della privacy a Sky, Vodafone, WindTre e Tim per telemarketing selvaggio). Il nuovo regolamento suscita però ancora molti dubbi per il mantenimento del duplice sistema di raccolta del consenso (opt-in - autorizzazione esplicita acquisita prima della chiamata -  per le telefonate  generate da un software; opt-out  - solo dopo la chiamata, l’utente può dire di non voler essere disturbato - per le telefonate dell’operatore umano). Sarebbe stato più efficace estendere l’opt-in a tutte le chiamate comprese quelle con operatore umano dei tradizionali call center”.

L’associazione vigilerà sulla corretta applicazione del nuovo regolamento e perciò invita tutti coloro che sono vittime di questa forma aggressiva di telemarketing a rivolgersi al numero 06 948 070 41 o compilare il modulo di contatto dello sportello online.

Condividi su

Stampa