Telefonia. Agcom: in arrivo il filtro antispoofing

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha adottato un nuovo regolamento che introduce un pacchetto di misure, volto a contrastare l’odioso fenomeno del CLI spoofing (manipolazione illegale dell’identificativo di chiamata - Call Line Identity o CLI - di un numero affidabile per ingannare l’utente finale), che il vigente sistema di tutela – basato sul Registro pubblico delle Opposizioni (RPO) - non è purtroppo in grado di arginare.

Innanzitutto, il regolamento Agcom impone il blocco incondizionato di ogni telefonata effettuata da identità chiamante non reale o inattiva.

Inoltre, gli operatori nazionali che ricevono chiamate consegnate da operatori esteri, saranno ora obbligati a bloccare e non instradare verso utenti finali in Italia le chiamate con numero fisso o mobile italiano, a meno che il chiamante non sia effettivamente in roaming all’estero.

L’operatività delle misure sarà realizzata in due passaggi, a partire dalla pubblicazione del provvedimento:

  • dopo tre mesi, scatterà il blocco delle chiamate dall’estero con numero chiamante italiano di rete fissa;
  • dopo sei mesi, verrà adottato il blocco delle chiamate con numero chiamante italiano di rete mobile.

Nell’attesa che il sistema ideato da Agcom entri pienamente a regime, ecco i consigli di Movimento Consumatori:

  • evitare se possibile di comunicare online il proprio numero di telefono, rimuovendolo dal profili dei social media, per non essere tempestati di chiamate automatizzate da sistemi computerizzati (robocall);
  • iscriversi comunque al Registro delle Opposizioni (RPO), ricordandosi di rinnovare l’iscrizione ogni volta che viene espresso un successivo consenso a terzi all’utilizzo dei propri dati personali (altrimenti l’opposizione alla chiamata decade) che però ha efficacia limitata contro operatori esteri;
  • installare sul proprio dispositivo app anti-spam gratuite (ad esempio,Truecaller, Hiya, Robokiller e Cleanfox);
  • attivare sul proprio smartphone le funzioni anti spam messe a disposizione dal produttore (“Silenzia numeri sconosciuti” su iOS o il blocco identificazione chiamate su Android);
  • mandare una segnalazione al Garante per la privacy.

Per approfondire: CLI spoofing: una pratica non solo fastidiosa, ma potenzialmente molto pericolosa 

 

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