Fast fashion, Campagna abiti puliti: Inditex, stop ai voli cargo

 

Oltre 26mila attivisti chiedono al gruppo proprietario di Zara azioni concrete per ridurre le emissioni di Co2.

Nel 2023, le emissioni di Co2 legate ai trasporti sono aumentate del 37%, raggiungendo il massimo storico: significa 2.000 kilotonnellate di CO2 equivalente (CO2e).

Inditex, la società madre di marchi come Zara, continua a trasportare enormi volumi di articoli fast fashion in aereo. E domani, 9 luglio, si svolge l’Assemblea generale annuale dell’azienda. Per questo la campagna Abiti Puliti (cui aderisce Movimento Consumatori) con Public Eye e altri gruppi attivisti lanciano un appello agli azionisti del gruppo spagnolo di fast fashion: oltre 26.000 persone hanno già deciso di unirsi a questo monito e rivolgersi ai manager dell’azienda affinché cambino rotta.

“Il trasporto di articoli di moda per via aerea produce una quantità enorme e del tutto inutile di gas serra – spiegano gli attivisti. Questo è il motivo per cui nel febbraio scorso ben 26.192 persone hanno chiesto a Inditex di fermare la pratica folle di “sventolare vestiti” in tutto il mondo e limitare i danni che ne derivano sul clima. Sfortunatamente, non vi è alcun segno che l’azienda stia cambiando rotta. Al contrario, nel suo ultimo Rapporto Annuale, Inditex non ha presentato alcun piano per riportare la moda con i piedi per terra”.

In vista dell'Assemblea generale annuale di Inditex del 9 luglio, gli attivisti ricordano al colosso della moda (da oltre 5 miliardi di euro di utili nel 2023) le richieste già rivolte al gruppo e chiedono anche agli azionisti della società di assumersi la responsabilità per il clima e di mettere l'azienda su una strada ecologicamente sostenibile.

In particolare, le richieste della società civile a Inditex sono:

- onestà e trasparenza riguardo alla sua impronta di carbonio e di pubblicare i dati sui voli cargo e sulle emissioni;

- iniziare una rapida e completa eliminazione della moda aerotrasportata, stabilire obiettivi chiari ed elaborare una strategia di eliminazione graduale;

- riprogettare i sistemi logistici in modo che possano funzionare senza questi voli dannosi per il clima;

- eliminare la pressione del tempo dal modello di business adottato e pagare ai fornitori prezzi che coprano il costo di una produzione sostenibile, compresi i salari dignitosi;

- utilizzare i profitti record per finanziare la trasformazione di Inditex.

Public Eye ha pubblicato una ricerca sugli enormi volumi di moda in volo, alla quale Inditex ha risposto sostenendo che dal 2018 le emissioni legate ai trasporti sono diminuite del 13% e, nel 2022, la compagnia ha ridotto il volume delle spedizioni aeree del 25%. Ma c’è il trucco… Inditex ha semplicemente scelto l’anno in cui è capitato di trasportare quantità minori di merci per via aerea, il che è probabilmente dovuto principalmente alla scomparsa della sua importante attività russa in seguito all’invasione dell’Ucraina.

Per questo serve continuare a monitorare le scelte dell’azienda e chiedere che tuteli maggiormente l’ambiente, almeno limitando l’abuso di voli cargo.

Per saperne di più:

Il rapporto 2023 “I voli dannosi della fast fashion”

 

 

 

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