Fatturazione 28 giorni. Corte di Giustizia Ue conferma legittimità divieto

Oggi è stata depositata la sentenza della Corte di Giustizia UE sulla nota vicenda della fatturazione a 28 giorni. Il giudizio, nel quale è intervenuto Movimento Consumatori, è stato avviato a seguito del rinvio pregiudiziale del Consiglio di Stato, chiamato a valutare la legittimità della deliberazione dell’AGCOM che nel 2017 intervenne per porre fine alle offerte a 28 giorni diffuse da tutti i principali operatori.

La Corte di Giustizia ha accertato che il diritto dell’Unione non osta alla deliberazione dell’Agcom che ha imposto quale periodicità minima dei contratti di telefonia mobile il mese solare, vietando così offerte per periodi inferiori, quali quelle a 28 giorni o a quattro settimane, che gli operatori hanno diffuso sul mercato per alcuni anni.

Per la Corte, gli Stati membri possono attribuire alle autorità amministrative indipendenti anche poteri ulteriori rispetto a quelli previsti dal diritto dell’Unione, purché proporzionati all’obiettivo di garantire un livello elevato di protezione dei consumatori nelle loro relazioni con i fornitori e a incoraggiare un contesto informativo chiaro e trasparente.

Secondo la Corte, dunque, la deliberazione dell’AGCOM era in linea con gli obiettivi della direttiva «quadro», in particolare la tutela degli interessi degli utenti.
“La Corte di Giustizia - afferma Paolo Fiorio, coordinatore del servizio legale nazionale di MC - ha ribadito la piena legittimità del divieto imposto dall’AGCOM nel 2017. Questa decisione, che si aggiunge ai precedenti del Tribunale di Milano, della Corte d’Appello di Milano sulle azioni collettivi di MC, a quelli del TAR, del Consiglio di Stato e della Cassazione a sezioni Unite, pone un punto fermo di non ritorno: le compagnie telefoniche devono restituire ai consumatori quanto indebitamente pagato in applicazione dei piani tariffari a 28 giorni. Si tratta di piccole somme per ogni consumatore, ma di milioni di euro risparmiati dalle compagnie”.

“Ora le compagnie non hanno più scuse ed è ora che provvedano autonomamente alla restituzione di quanto illegittimamente fatturato con la fatturazione a 28 giorni - afferma Alessandro Mostaccio, Segretario Generale di Movimento Consumatori - L’AGCOM ha infatti imposto la restituzione dei giorni erosi in maniera automatica ed a prescindere dalla domanda dei singoli utenti. Da nostre stime ad oggi le richieste avanzate e soddisfatte sono meno del 10% degli aventi diritto, con un conseguente danno collettivo per centinaia di milioni di euro. È ora che AGCOM richieda l’ottemperanza delle delibere che hanno imposto la restituzione dei giorni erosi, confermate dal Consiglio di Stato e dalle Sezioni Unite della Cassazione".
 
 
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