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Nella foto in ordine da sinistra: Erika Marrone (consigliere), Alessandro Mostaccio (consigliere), Giuseppe Di Francesco (presidente), Teresa Masciopinto (consigliere), Angelo Gentili (consigliere), Sabina Siniscalchi (vicepresidente).
Il 24 maggio scorso, l’assemblea dei soci del Consorzio Fairtrade Italia, organizzazione di riferimento in Italia per il Marchio internazionale Fairtrade del commercio equosolidale, ha deliberato il rinnovo del Consiglio di Amministrazione, che ha visto la riconferma di:
e l’ingresso di:
In occasione dell’Assemblea straordinaria dello scorso 24 marzo si è compiuto, inoltre, il passaggio di Fairtrade Italia a “impresa sociale”. Con il termine ci si riferisce ad un’organizzazione che esercita in via stabile e principale un’attività economica di utilità sociale. La legislazione specifica, inoltre, come i ricavi delle imprese sociali non possano essere ridistribuiti tra i membri dell’impresa, ma debbano essere diretti al perseguimento dei fini propri di utilità sociale o ad incrementare il patrimonio. Contestualmente al passaggio ad impresa sociale, Fairtrade si impegna anche a pubblicare nel 2023 il primo bilancio sociale, quale strumento di rendicontazione delle responsabilità, dei comportamenti e dei risultati sociali ed economici delle attività svolte.
“L’acquisizione da parte di Fairtrade della qualifica di impresa sociale è un passaggio cruciale per la nostra organizzazione, che in questo modo entra a pieno titolo a far parte degli Enti del Terzo Settore” - ha commentato Giuseppe Di Francesco, presidente di Fairtrade Italia. “Confidiamo che il nostro impegno a comunicare con sempre maggiore trasparenza e limpidezza l’impegno di fronte ai consumatori e alle aziende, nostri partner e stakeholder, contribuisca ad accrescere la fiducia nel lavoro che svolgiamo per promuovere filiere commerciali più giuste per le persone e per l’ambiente”.
“Appoggiammo le prime esperienze di commercio equo e solidale fin dalla nostra fondazione nel 1985 – ha spiegato Alessandro Mostaccio, segretario generale di Movimento Consumatori, entrato a far parte del nuovo cda - quindi con entusiasmo assistemmo alla nascita di Fairtrade Italia nel 1994 e entrammo nella sua compagine sociale. Ci sembrava naturale ‘spingere’ per certificare da subito questo nuovo modello di produzione e di consumo, garantendo ai consumatori e ai produttori di poter verificare quanto l’equità nei rapporti con gli agricoltori e con i consumatori fosse davvero la cifra distintiva di questa economia. A distanza di 30 anni, questo modello si sta dimostrando vincente e da ‘nicchia’ sta diventando punto di riferimento per la ‘transizione verde’ e per la sostenibilità anche sociale. L’Unione europea di oggi sta chiedendo ai Paesi membri e alle loro aziende di organizzarsi per fare quello che Fairtrade fa dalla sua nascita: tracciabilità totale dei prodotti, equità nei confronti dei produttori, trasparenza nei confronti dei consumatori. Questo dimostra che un altro modo di fare impresa è possibile anche quando le catene di fornitura sono internazionali e provengono da paesi extra Ue. Ringrazio l’assemblea dei soci per questa opportunità, sono sicuro che lavoreremo con determinazione nel lavoro di orientamento strategico di questa splendida impresa sociale con nuove linee d’azione e con piani di sviluppo di medio e lungo termine”.