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Movimento Consumatori, a seguito di una segnalazione della federata Associazione Consumatori Piemonte (ACP), ha acceso la sua attenzione sul RAPEX, il sistema comunitario di informazione rapida per i prodotti che rappresentano un rischio grave per salute e sicurezza. Come dice il nome, dovrebbe intervenire con immediatezza a tutela dei consumatori, in caso di segnalazioni di prodotti potenzialmente pericolosi. Per l’Italia il punto di contatto è situato presso il Ministero dello Sviluppo economico (Mise).
A settembre 2021, ACP riceveva una richiesta di assistenza da parte di una consumatrice residente nella provincia di Cuneo, a seguito di un grave infortunio (ustioni su diverse parti del corpo causate da fuoriuscita di liquido bollente) occorsole durante l’utilizzo di un robot da cucina acquistato presso un supermercato locale.
ACP, oltre a inoltrare una richiesta di risarcimento danni al produttore, contattava il Mise per chiedere informazioni sulle modalità di segnalazione del problema. Dopo aver mandato due email rimaste senza riscontro finalmente il Mise indicava la Camera di commercio territoriale come organismo competente a ricevere la segnalazione.
L’associazione contattava quindi la CCIAA Cuneo per chiedere se esistesse una procedura formale: inizialmente la Camera negava la propria competenza poi, a seguito di chiarimento col Mise, dava disponibilità al ricevimento della segnalazione, comunicando che non esiste un modulo o una procedura formale e di non aver mai dovuto attivarsi in precedenza su segnalazioni di consumatori.
ACP inviava comunicazione via PEC (corredata di tutte le indicazioni utili a identificare il prodotto) e il giorno successivo la CCIAA Cuneo ne notificava al Mise il ricevimento, chiedendo istruzioni su come procedere.
Non avendo ricevuto alcun aggiornamento, a febbraio 2022, ACP contattava nuovamente la CCIAA Cuneo, scoprendo che nessuna attività era stata svolta in quanto la Camera era ancora in attesa di istruzioni dal Mise.
La CCIAA Cuneo, a seguito della sollecitazione ricevuta, inviava quindi una seconda PEC al Mise chiedendo con urgenza di ricevere istruzioni, senza ottenere ancora risposta.
A maggio 2022, anche Movimento Consumatori contattava il Mise per chiedere informazioni non ricevendo alcun riscontro.
A questo punto sorgono gravi interrogativi sul funzionamento del sistema RAPEX in Italia.
In particolare:
1) Non esiste un modulo standard (come, ad esempio, in Francia) a disposizione dei singoli consumatori o delle associazioni che vogliano fare una segnalazione;
2) Non esiste una procedura standard di intervento e l’organismo che il Mise indica come competente in prima battuta (la Camera di commercio del territorio dove è stato venduto il prodotto) non è in grado di procedere autonomamente;
3) Infine, ed è questo il problema più grave, il Mise sembra del tutto disinteressato a dare indicazioni o a svolgere un ruolo attivo in una procedura in cui, invece, dovrebbe essere il punto di riferimento, sia per le Camere di commercio sia per le associazioni dei consumatori e i cittadini che esse rappresentano.
“Confidiamo che l’esperienza che abbiamo vissuto rispetto all’attivazione del RAPEX - afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale di Movimento Consumatori - rappresenti, per quanto grave, un caso isolato, ma non essere riusciti ad avere neanche una risposta dalla competente direzione del Mise ci preoccupa. Andremo a fondo, dobbiamo farlo nell’interesse generale e non mancheremo di interloquire con tutti i livelli di responsabilità sia amministrativi sia politici, in primis con il viceministro del Mise e presidente del CNCU Pichetto, sperando di poter rassicurare a breve la cittadinanza”.