Aumenti energia elettrica e gas

Info

Gli aumenti dei prezzi energetici stanno portando alla luce una serie di problemi strutturali del nostro paese con pesantissime conseguenze sui prezzi all’ingrosso e di quelli di vendita dell’energia  e che sono legate, oltre che alle differenze nei mix energetici nazionali, al quadro regolatorio dei servizi di tutela e alla struttura dei prezzi al dettaglio. 

Specifichiamo innanzitutto come si compone la bolletta energetica: ebbene la componente energia, che è la parte a copertura dei costi della materia prima , rappresenta una quota del prezzo finale fra il 30% e il 50% dell’energia elettrica e il 30-40% del gas naturale al lordo delle imposte, alla quale vanno aggiunti  i costi di trasmissione, distribuzione e di misura ottenendo così  il valore complessivo dei costi legati all’energia fornita su cui poi vanno ad addizionarsi le componenti relative agli oneri parafiscali, legati principalmente all’incentivazione della produzione da fonte rinnovabile, e le imposte.

Gli impatti finali sui consumatori dipendono dai contratti in vigore e dai quadri normativi e regolatori, comprese le misure di salvaguardia a tutela, in particolare, dei consumatori vulnerabili e in condizioni di povertà energetica.

In occasione dell’aggiornamento dei prezzi dei servizi di tutela per l’ultimo trimestre 2021 e il primo trimestre 2022, il Governo ha disposto, in tale ambito, una riduzione dell’aliquota IVA sul gas naturale al minimo consentito dalle direttive europee, pari al 5%.

In Italia il bonus sociale, quale principale strumento di tutela per le famiglie in condizioni di disagio economico nel settore energetico è posto a carico dei clienti energia tramite gli oneri generali di sistema. Trattandosi di una misura di politica sociale, sarebbe più coerente con la finalità dello strumento stesso se i costi connessi - peraltro notevolmente aumentati per effetto dell’allargamento della platea dei beneficiari a seguito del riconoscimento automatico dei soggetti cui applicare tale misura - fossero strutturalmente posti a carico della fiscalità generale.

Gli oneri associati al riconoscimento dei bonus sociali sono stimabili, per il 2022, in circa 1,9 miliardi di euro per l’energia mentre nel 2020, prima dell’introduzione dell’automatismo questi erano pari a 257 milioni di euro. 

Gli Interventi governativi a sostegno dei consumatori e delle imprese

L’impennata dei prezzi all’ingrosso dell’energia nel 2021 - fra gennaio e dicembre i prezzi medi mensili dei mercati all’ingrosso hanno registrato un aumento di quasi il 500% per quanto riguarda il gas naturale e del 400% circa per l’energia elettrica - si è riflessa sui prezzi di vendita nel nostro Paese a partire dal secondo semestre 2021.

Pur con gli interventi straordinari da parte del Governo, nel primo trimestre 2022 si è registrato un aumento del 131% per il cliente domestico tipo di energia elettrica e del 94% per quello del gas naturale.

Gli interventi adottati dal Governo fra il 1° luglio e il 31 dicembre 2021, sotto la pressante attività del Movimento Consumatori e delle altre AACC del Cncu,  sono stati finalizzati a limitare l’impatto dei rincari energetici sui clienti domestici e sulle piccole imprese in bassa tensione (con potenza fino a 16,5 kW), nonché a rafforzare la tutela dei clienti vulnerabili.

Nello specifico gli interventi hanno permesso di contenere gli aumenti di prezzo tramite un azzeramento degli oneri generali di sistema per i clienti domestici e le microimprese in bassa tensione, e una riduzione degli oneri stessi per tutti gli altri clienti, nonché di rafforzare lo strumento del bonus sociale per le famiglie in difficoltà economiche, in modo tale che quest’ultima categoria di utenti non risentisse dei predetti aumenti.

Tali misure, assieme alla riduzione dell’IVA al 5% sul prezzo del gas naturale, sono state rese possibili dai contributi provenienti dal bilancio dello Stato.

Infine, giova richiamare qui lo strumento della rateizzazione dei pagamenti delle bollette In linea con le disposizioni della Legge Bilancio per l’anno 2022 (legge 30 dicembre 2021, n. 234), per le bollette di elettricità e gas emesse fra il 1° gennaio e il 30 aprile 2022, che tutti i venditori (sia dei servizi di tutela sia del mercato libero) sono tenuti ad offrire ai clienti domestici di energia elettrica e gas naturale che risultino inadempienti al pagamento delle fatture emesse in tale periodo. Più in particolare, i venditori, prima di eseguire le procedure di sospensione della fornitura di energia elettrica e gas naturale, devono offrire al cliente finale inadempiente un piano di rateizzazione, senza applicazione di interessi, spalmato su 10 mesi al massimo con rate non inferiori ai 50 euro e una prima rata di valore pari al 50% dell’importo rateizzato e quelle successive di ammontare costante.

 A queste misure basiche previste dalla normativa e dalla regolazione, le AACC ed MC in particolare hanno concordato con le principali imprese di vendita attraverso accordi specifici, hanno elaborato delle azioni migliorative al provvedimento base che vanno dalla rateizzazione senza anticipo al prolungamento della stessa oltre il limite imposto o una personalizzazione del piano di rientro.

 Infine sempre per dare quanta più efficacia e tutela ai consumatori le AACC hanno inviato al Governo una lettera di richieste (vedi allegato) che partendo dalla contestazione della necessità di una morosità (cd inadempimento conclamato)  per l’applicazione della rateizzazione ed  hanno richiesto l’ innalzamento del tetto isee per usufruire del bonus sociale a 20.000 euro e a 40.000 euro per le famiglie numerose nonché la  sua estensione alle condizioni di disagio sociale (perdita del posto di lavoro, morte del capofamiglia, ecc.) richiedendo infine la moratoria della morosità per i titolari del bonus sociale e apertura obbligatoria della procedura di conciliazione per altri clienti domestici e non domestici prima dello stacco della fornitura.

Infine sarebbe auspicabile da parte del governo anche una misura atta ad attingere ai profitti delle società energetiche per procurarsi risorse da destinare al contenimento dei costi dell’energia per cittadini e imprese, imponendo se del caso un limite massimo ai prezzi del gas naturale e dell’elettricità.

Questi provvedimenti in uno alla nuova fase della incentivazione alle rinnovabili attraverso l’autoconsumo collettivo e le comunità energetiche rinnovabili saranno i veri banchi di prova con i quali misurare la stabilizzazione del prezzo dell’energia e l’uscita dell’Italia dalla dipendenza dalle fonti fossili ed in grado di dare una svolta alla necessaria transizione ecologica del paese. 

Per una maggiore chiarezza sul peso degli aumenti sulla componente energia poniamo a confronto la composizione percentuale della spesa per la fornitura ee tra il I° trimestre 2021 e la stessa composizione percentuale (esclusi gli oneri generali di sistema assorbiti dall’intervento governativo di gennaio) di quella del I° trimestre 2022  (fonte Arera)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stampa